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#IORIPARTODALMARE

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#IORIPARTODALMARE

Crediamo sia il momento di dare spazio ai pensieri positivi. Le cose accadono, la vita è imprevedibile e ognuno di noi dal proprio bagaglio, può ritrovare nel passato l’esperienza utile per ripartire.
Abbiamo subito un brutto colpo e ne siamo ovviamente consapevoli, ma crediamo pure che se la precedente è storia, una nuova stagione è alle porte e senza demagogia o irrealismo alcuno, #IORIPARTODALMARE
Vacanze estive 2020 e coronavirus. La sabbia è pericolosa? E l’acqua del mare? In piscina si rischia? Domande e risposte in un articolo del Corriere della Sera perfettamente in linea con il pensiero di chi vuole ripartire con maggiori consapevolezze per se stesso, la propria attività e quella del consumatore.

Il virus si trasmette attraverso la sabbia?
«No,
non è dimostrato né è ipotizzabile per vari motivi», risponde Antonio Cassone, già direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, professore di microbiologia all’università di Perugia. La sabbia non è un materiale che può mantenere in vita un virus. Anche se i granelli venissero contaminati dalle secrezioni di una persona infetta, per la trasmissione sarebbe necessario un immediato passaggio nelle vie respiratorie di un altro individuo. Circostanza davvero improbabile. Lo stesso discorso vale per il prato.

Si trasmette con l’acqua salata?
«Il coronavirus ha una membrana sottile e instabile, l’acqua salina lo danneggerebbe immediatamente rendendolo innocuo, incapace di infettare», dice Cassone. C’è un secondo fattore che lo inibisce. L’acqua è un «formidabile diluente. Le particelle del virus una volta espulse da una persona infetta si diluirebbero a tal punto da perdere la carica infettiva». Quindi anche acque non salate, di lago ad esempio, non sono veicolo di trasmissione.

C’è rischio in piscina?
Il cloro uccide immediatamente il virus, oltretutto l’acqua di una piscina (al chiuso o all’aperto), se le regole vengono rispettate, vengono spesso cambiate per cui all’effetto del disinfettante si aggiunge quello della diluizione. Il cloro ha un potente effetto antivirale anche nei confronti di microbi più resistenti del coronavirus, ad esempio il batterio della legionella, protetto da un involucro più spesso. «Se in vasca non ci sono rischi – aggiunge Cassone – è importante rispettare le misure di distanziamento e di igiene negli ambienti attigui agli impianti natatori, come spogliatoi, bagni, corridoi di accesso». In spiaggia è bene disinfettare il lettino.

Il calore è nemico del virus?
«Sì
il calore è un nemico e questo vale per molti virus che si diffondono bene con la complicità dell’umidità invernale». Cassone osserva: «I raggi ultravioletti del sole fanno evaporare la gocciolina (droplet) prodotta con tosse e starnuti o semplicemente parlando. Il virus subisce una radiazione che è germicida»

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